Il Parco Comunale “Tierra de Sueños”, è una delle più straordinarie foreste di mangrovie conosciuta in America Latina ed oggi è lo spazio di molte visite di bambini e adolescenti curiosi di conoscere la flora e la fauna di questo paradiso, situato nella popolazione di Santa Rosa de Agua a nord della città di Maracaibo, stato Zulia, Venezuela.
Si è progettato un percorso interpretativo per vedere gli alberi, le foglie, i suoi vari mammiferi, uccelli, granchi, le sue zone umide e confini costieri, tra gli altri.
Recentemente in un tour di bambini in età prescolare, e dentro il bosco, la marea aveva iniziato a salire e abbiamo dovuto accelerare gli sforzi per ritirarci, perché anche se l’acqua non raggiunge più di 30 cm sopra la strada, sempre impressiona ai visitatori e tanto più quando ci sono bambini così piccoli. Questa esperienza di camminare con l’alta marea nella foresta, ci ha costretti a progettare e costruire 5 ponti di legno con una distanza media di 6 metri di lunghezza per poter passare “los caños” o canle naturali più profondi.
Il compito era urgente, dovuto alla visita già pianificata di 100 bambini di età prescolare e la paura che tornasi la marea a salire di colpo nuovamente mentre i bambini visitavano il Parco.
Noi, Rafael Ortega “Paito” che è il direttore del Programma di Ecoturismo del della Stazione Biologica “Pueblos de Agua” e me stesso, entrambi con 60 e 50 anni rispettivamente, abbiamo iniziato a cercare tronchi, tavole e altri elementi, per iniziare cosí la costruzione dei ponti. Con la temperatura media di 38° C, un’umidità terribile, e milioni di zanzare, abbiamo iniziato i lavori. La fatica è stata immediata, disperati, disidratati, deboli, ma di solo pensare nll’angoscia che avrebbero dovuto passare i prossimi visitatori, abbiamo tratto le forze da dove non c’erano per poter costruiri i ponti.
All’improvviso un miracolo è accaduto. Hanno cominciato a comparire o piuttosto come germogliare dalla foresta: uno, due, tre, dieci, venti, quaranta bambini del quartiere tra gli 8 ei 12 anni e hanno cominciato a contribuire in silenzio, mi sono accorto che da un po ci stavano guardando. Presero uno dei martelli con cui io non potevo sprofondare i chiodi dovuto alla mia stanchezza e hanno cominciato a inchiodare, a cercare i tavoli mancanti e i ponti hanno cominciato a vedersi. Eravamo al limite della prossima visita, e ho pensato che non potevamo farcila.
Quel giorno, a peggiorare le cose, una zanzara o un calabrone mi picco nel mio occhio sinistro e non ho potuto continuare a causa del dolore che mi ha causato. Sono andato in una clinica vicino per essere assistito e la preocupazione mi è accresciuta, dal fatto di sentirmi impotente per non poter aiutare dovuto alla puntura cosí aggressiva del calobrone. Non ho dormito quella notte, tra il mio dolore agli occhi e l’irrequietezza. Tuttavia, il giorno dopo ho portatato la vernice necessaria a “Paito” perche continuasi a lavorare lui da solo. Comunque sia apparsero più bambini e l’obiettivo è stato raggiunto.
I 100 bambini di età prescolare sono venuti in tempo nel giorno previsto -un giorno dopo aver completato i ponti- e anche con la marea alta non vi era alcuna possibilità di shock, i ponti hanno compiuto la loro missione.
Lenin Cardozo | ANCA24 – Hugo E. Méndez U. | ANCA24 Italia
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