Il buon povero e la classe media[1]

La povertà e la produzione alimentare sono per gli ambientalisti, un punto cruciale di attenzione, perché definisce il comportamento dell’umanità nei prossimi decenni e il suo impatto sul resto della specie. Una povertà irrazionale senza produzione alimentare, sarebbe come una nuvola di insetti cavallette su una coltura di mais.

Quando si parla di povertà, e che cosa significa nel nostro continente, possiamo dedurre che l’ultima cosa che desidera la maggior parte dei popolo latinoamericano, è quello di essere poveri. Tuttavia, le politiche dei governi così chiamati di “solidarietà” o solidale, sono dirette verso il consolidamento della povertà. Continuano  nella convinzione che i poveri, vogliono rimanere poveri o piuttosto “poveri confortevoli”.

L’intelligenza politica di questi governi non hanno preso la briga di scoprire quali sono le reali aspettative di coloro che oggi si difiniscono come poveri. Essa si basa su ipotesi, modelli o visioni del mondo completamente obsolete. La realtà “vera” è che tutti aspirano ad essere di classe media. E la globalizzazione si è incaricata di far vedere i suoi diversi vantaggi. La classe media stessa, ha come la sua massima aspirazione, di essere una solida classe media. Oggi  il desiderio di essere ricchi, non è ciò che muove o commuove la volontà delle persone.

Così troviamo una miriade di strategie e di sforzi del governo, come i programmi sociali, missioni educative, mediche, case di alimentazione, case di interesse sociale, tra gli altri. Tutto sotto un unico obiettivo, rafforzare la povertà e la lealtà al non cambio. Il riferimento politico, è stato quello di seguire ai governi che hanno lottato e controllato alla povertà per forza.

Riflessione obbligatoria: in America Latina, siamo diventati esperti nel fare offerte per i poveri, incoraggiandoli ad essere credenti fedeli della sua condizione storica, con lo scopo di essere bravi poveri, e ora hanno cominciato a scoprire, che l’offerta è sempre meno lusinghiera. L’altro capitale politico comincia a svanire e si continua a pensare che il collettivo ciò che desidera è quello di essere classe media.

La visione ideologica, è ancora imposta e non permette considerare che con la stessa dedizione che si ha studiato “ai re della povertà” possono essere riviste, le nazioni che hanno sviluppato strategie sociali ed economiche per avere classe media. Esempi, molti: in America, ci sono paesi senza dubbio, che hanno lavorato per avere una forte classe media. La sua struttura di governo, è progettata per sviluppare e mantenere la loro classe media. Altrettanto, questi governi forniscono opportunità, programmi e anche le missioni al fine di rinforzarlì. E non è proprio “l’impero”.

Sicuramente i sostenitori della povertà estrema direbbero, che come può avere classe media se ci sono ancora i poveri, e che fino a non finire con i poveri, non vi è alcuna prospettiva di una classe media. Cioè, il dialogo/“trabalengua” di non finere mai.

Le attuali strategie,  continuano a mantenere la povertà confortevole, cioè una porzione di poveri che ogni giorno è minore. Inoltre, ad essere una generazione di poveri confortevole senza continuità generazionale. La maggior parte delle aspettative c’è l’ha la così chiamata povertà media, che non accetta lo status di povertà confortevole e aspira ad essere classe media.

Negli ultimi anni, i governi solidale  hanno raggiunto la vetta di accettazione tra i poveri, ma misteriosamente ha cominciato a declinare un pò tale approvazione. Nel più interno, si è trasferito un connettore invisibile emozionale, guidato dai poveri medio che aspirano altre soluzioni, le opportunità diverse all’attuale offerta.

La classe media deve essere intesa come una tendenza globale di organizzazione dei cittadini, così come sono le proteste o conflitti che oggi sono in crescita per questioni ambientali. Che tra l’altro, chi li lideriza è la stessa classe media. Questa classe media ha dimostrato la forza, la resistenza e la coerenza davanti ai trasgressori del loro spazio.

Marx, al tempo, ha dato grandezza alla classe media, ha detto che dovuto ad essa la Storia ha avuto un balzo in avanti, passando di colpo dal oscurantismo e la gerarchia del sangue al pensiero moderno e universale; tuttavia, non ha scommesso per la loro sopravvivenza.

Questa classe media, timida e discreta, ha sopravvissuto al convulso XX secolo e oggi rinnovata, aggiornata, è il grande riferimento sociale. Se la classe media è stata in grado di saltare l’arretratezza medievale in questo senzo specifico, perche ora, che è il punto di riferimento più importante, non può detronizzare la povertà come stile di vita?

Perché continuare ancora ad essere poveri, se abbiamo tutto per essere classe media?

L’uscita è una sola:

Primo: non escludere questa ipotesi.

Secondo: O si apre il dibattito, per accettare di lavorare in parallelo con strategie che abbiano lo scopo di sviluppare la classe media o ci prepariamo ad essere spostati da coloro che interpretano la vera aspirazione del “povero confortevole”.

Lenin Cardozo, ambientalista venezuelano | ANCA24 – Hugo E. Méndez U., giornalista ambientalista venezuelano | ANCA24 Italia


[1] Concetti per capire questo articolo:

Povertà confortevole: quando le persone che non lavorano o non hanno determinata professione, sono estremamente soddisfatti con le cose che ricevono dal governo. È una povertà generazionale, perché i loro figli si sentono che sono nella povertà media, ma in modo transitorio.

Povertà media: Coloro che aspirano ad essere classe media.

Classe media: Segmento della popolazione, che lottano per mantenere il loro standard di vita medio.

Informazioni su ANCA24italia

Notizie ambientaliste, ecologiste e conservazioniste dalle Americhe
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